Sostenibilità, paesaggio, diversità, identità e gusto: parole bellissime quando si parla di cibo, ma così tanto usate e spesso male, da perdere di significato e diventare un motto per estremismi di pensiero e gastronazionalismi. L’esatto contrario di rispetto, innovazione, biodiversità, bene comune e contaminazione che fanno del cibo il motore della storia dell’uomo e lo strumento di condivisione e convivialità. Ne abbiamo parlato con Massimo Montanari, tra i massimi storici dell’alimentazione, professore emerito all’Università di Bologna, in un nuovo e stimolante confronto con WineNews.
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