“Che dà ai vari sensi e all’animo un’impressione di dolcezza delicata e gentile”: questa è la prima definizione di “soave” che si trova sulla Treccani. E se si declina al superlativo assoluto in forma latina (concedendosi licenza poetica nel finale), non può che diventare un Recioto, “dolce, vellutato, rotondo, vivace come da tradizione” secondo il disciplinare. L’interpretazione di Nardello è curiosa eppure convincente: ha la dolcezza del cedro candito e dei fiori appassiti, ma il carattere ispido dell’uva spina; ci sono le note di pietra focaia, ma anche di prugna gialla e qualche cenno balsamico di sottobosco. Il sorso è chiaramente glicerico e caldo, ma sapidità e freschezza non cedono di un millimetro, lasciando la bocca saporita di morbida albicocca disidratata, miele di castagno, mallo di noce, con ricordi di salamoia e cacao amaro nel finale. Un Recioto di Soave stratificato, che non stanca e solletica l’attenzione. Nardello è una piccola cantina familiare specializzata nella vinificazione di bianchi (anche spumantizzati), che producono a partire da 14 ettari di vigna sparsi per la denominazione e piantati a Garganega, Trebbiano di Soave e Chardonnay.
(ns)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024