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TERRITORI

Magico, letterario e pioniere dell’enologia italiana, nel 2024 il Monferrato celebra i suoi primati

Dai 100 anni di Federico Martinotti ai 10 anni dell’Unesco, l’occasione per ricordarli è l’elezione a “Città Europea del Vino” con l’Alto Piemonte

Magico sopra, nei “bric e foss”, le “poetiche” colline che hanno ispirato alcune delle pagine più belle della letteratura italiana, da Cesare Pavese a Beppe Fenoglio, disegnate dai vigneti del loro vitigno originario per eccellenza, la Barbera, e magico sotto, negli “infernot” e nelle “Cattedrali sotterranee”, in cui sono nati i primi spumanti della storia d’Italia, dall’Asti all’Alta Langa, nel 2024 il Monferrato (del quale WineNews racconta le mille espressioni nei nostri video) celebra una serie di importanti ricorrenze. Dai 100 anni dalla morte di Federico Martinotti (2 luglio 1924), l’enologo italiano originario di Villanova Monferrato che nel 1895 inventò e brevettò in Italia, Francia e Svizzera il Metodo rivoluzionario Martinotti per la produzione del vino spumante, ai 60 anni della nascita delle Doc italiane grazie al senatore, di Casale Monferrato, Paolo Desana, promotore principale e primo firmatario del Dpr 930/1963, dai 10 anni del riconoscimento a Patrimonio Unesco come primo territorio del vino italiano con le Langhe ed il Roero e degli “infernot”, all’elezione del Gran Monferrato e Alto Piemonte a “Città Europea del Vino” 2024, a dimostrazione di come, nell’Italia del vino, ma non solo, grazie alla sinergia i territori possono raggiungere grandi risultati.
Nei 20 Comuni “Città Europea del Vino” 2024, uniti per la prima volta (Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco), nascono grandi vini come la Barbera d’Asti e la Barbera d’Asti Superiore, la Barbera del Monferrato Superiore e l’Altalanga, il Brachetto d’Acqui e l’Acqui, il Gavi, l’Asti e il Moscato d’Asti, l’Ovada e il Ruchè di Castagnole Monferrato, per ricordare le tante Docg del Gran Monferrato, senza dimenticare la Freisa e il Grignolino Doc, e nell’Alto Piemonte, il Gattinara e il Ghemme solo per citare sempre le Docg.
Per scoprirli e riscoprirli, sono oltre 80 gli eventi che con il riconoscimento europeo hanno preso il via per in questa terra enologica di eccellenza, ricca di bellezze e curiosità, da Casale Monferrato, la “capitale” dei “luoghi della memoria” di Pavese e Fenoglio, ad Aqui Terme simboleggiata dalla Bollente, l’edicola-tempietto da cui sgorga acqua calda, da Ghemme, città natale dell’architetto Alessandro Antonelli al quale si deve la Mole Antonelliana di Torino, a Mezzomerico, piccolo borgo dai “muri dipinti” con la vita nei campi e il lavoro delle donne contadine, da Villa del Bosco, il cui nome deriva da grandissimi alberi secolari, a Gattinara, tra le pochissime realtà a poter vantare ben quattro denominazioni di origine, dalla Docg e Doc per il vino alla Dop per il riso di Baraggia e l’Igp per la nocciola Piemonte.
E a proposito di gastronomia, L’Alto Piemonte è la patria del riso, da assaporare nella “paniscia” novarese e nella “panissa” vercellese, accanto a preparazioni arricchite da Presìdi Slow Food come la cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto e il Gorgonzola Dop. Prelibati anche i piatti a base di fumante “polenta concia” e il repertorio di insaccati, dal salume biellese detto “Paletta” al salame d’oca novarese, passando per un classico della salumeria novarese e valsesiana: la mortadella di fegato. E, ancora, i formaggi degli alpeggi biellesi quali il Maccagno. Per un gran finale in dolcezza, i fragranti Bicciolani di Vercelli, i Brutti e Buoni di Borgomanero, i tipici Biscottini di Novara o i Canestrelli di Biella, accompagnati da un bicchierino di Vermouth pensando a Benedetto Carpano, nativo di Biella, che lo inventò nel 1786, o di profumato Ratafià. Nel Gran Monferrato si respirano, invece, accenti della vicina Liguria, influenze emiliane e tocchi lombardi, esaltati in una gamma di sapori che nascono dalla tradizione contadina e da ingredienti di stagione interpretati con brio contemporaneo, dai tipici agnolotti (qui con aggiunta di borragine) ai biscotti Krumiri di Casale, dai biscotti Salute di Ovada agli amaretti e al torrone di Acqui Terme. Last but not least, anche qui nasce il tartufo bianco, che tra ottobre e novembre, diffonde il suo intenso aroma nel Monferrato dove, citando lo scrittore, giornalista e politico Davide Lajolo, originario di Vinchio, comandante partigiano con il nome di battaglia Ulisse, e primo biografo di Pavese e Fenoglio, “tutto appare come terra da esplorare”.

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