La storia di BiancaVigna affonda le sue origini agli inizi del Novecento, quando il signor Genesio Moschetta iniziò a coltivare vite nella zona storica di Valdobbiadene. A metà del secolo il figlio Luigi, enologo, aumenta gli investimenti nella denominazione: le uve vengono però sempre conferite. Fino all’arrivo di Elena, figlia di Luigi, che convince il fratello Enrico a iniziare un loro progetto. Nasce così BiancaVigna, nel 2004, dalla visione imprenditoriale di lei e dall’esperienza enologica di lui, supportati dal marito di Elena, che fa parte della storica famiglia italiana di distribuzione Cuzziol. Il patrimonio viticolo è di 32 ettari vitati, distribuiti un po’ in tutta la denominazione. Fra questi, 3 vigne sono Rive - Ogliano, Soligo e Collalto - che diventano altrettante etichette, insieme ad una ulteriore dozzina, per un totale di circa 600.000 bottiglie di produzione annuale. Il Rive di Ogliano ha una seconda fermentazione più lunga che dona al vino più cremosità. Il 2023 ha intensi profumi di pesca gialla, melone, ed erbe aromatiche, mentre il sorso minerale e denso vira verso tonalità più agrumate, ammandorlate nel finale.
(ns)
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