Antonella Pinna ha una voce giovane, che suona divertita mentre racconta della sua azienda, che condivide con i fratelli e la madre. Una condivisione “a lungo raggio”, visto che lei vive da anni a Bergamo dove ha contribuito ad ampliare il mercato degli articoli alimentari che producono. Sì perché i Fratelli Pinna sono innanzitutto azienda agricola che ha sempre venduto sfuso (o fresco) ciò che ha coltivato. È stata poi l’ultima generazione - Antonella, appunto, coi fratelli Gavino e Leonardo - spinta dalla madre Caterina, a intraprendere la strada del confezionamento. Ecco quindi diversi olio Evo, verdura fresca e sottolii, infine vino. Le proprietà sono due: una vicino a Sassari, l’altra nel territorio di Ittiri. Qui hanno 140 ettari di terreno, di cui 12 a carciofaia e 5 a vigna. Il resto è a seminativo e pascolo, dove vivono 30 asinelli allo stato brado. Le vigne sono coltivate a Cannonau, Vermentino e Cagnulari. La produzione è minuscola, se si considera che parte del vino viene ancora venduto sfuso: circa 10.000 bottiglie divise fra il Vermentino Agale, Il Cagnulari Carì e infine il Cannonau Okila, che prende il nome dalla vallata Ochila, zona di grande valore archeologico. L’Okila 2021 è profumatissimo di mirto, piccoli frutti di bosco, melograno, rose e rovi, e ha carattere in boccca: sorso materico, profonda acidità, sapidità fruttata e tannino morbido, che chiudono su note leggermente ammandorlate e pepate.
(ns)
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