Il Dolcetto d’Alba 2023 si mostra di colore rosso rubino intenso e brillante, ad anticipare un naso dal rigoglioso fruttato, scandito da ricordi di more e ciliegia, con tocchi floreali e di erbe aromatiche. In bocca il sorso è pieno e rotondo, dalla buona consistenza tannica e dalla fragrante vena acida, terminando in un finale ben profilato e ancora segnato dal frutto. I Vajra - Giuseppe, Francesca e Isidoro - affiancano il padre Aldo e la madre Milena nella conduzione della cantina di famiglia, fondata nel 1972, lavorando sui vigneti del padre Giuseppe Domenico (da qui l’acronimo G.D. inserito nel nome dell’azienda). Un’azienda che, con implacabile continuità, continua a firmare una gamma di etichette dalla forte personalità e dalla cifra stilistica raffinata e ben leggibile, capaci di caratterizzare indelebilmente uno dei capitoli più avvincenti delle Langhe enoiche. La produzione aziendale (580.000 bottiglie complessive che sono ottenute da 104 ettari a vigneto in biologico, allevati in prevalenza a Nebbiolo, Barbera e Dolcetto, ma anche con altre varietà indigene come Freisa e Moscato e con qualche outsider come il Riesling e il Pinot Nero) resta senz’altro legata al Cru Bricco delle Viole - cresta ovest di Barolo allevato con i Nebbiolo da selezione Lampia e Michet datate 1949, 1963 e 1968 - a recitare da sempre il ruolo di protagonista della gamma dei vini della cantina con sede a Barolo.
(are)
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