Questo Metodo Classico è nato per dimostrare che "anche un Prosecco Superiore, se fatto con qualità, per resistere alla sfida del tempo". "Crepusculum mens nesciat" - non permettere che la tua mente conosca il tramonto - è il monito in etichetta a non cedere mai alla pigrizia delle idee assodate. È così che Paolo Vettoretti decide nel 2019 - con in mano dei grappoli perfettamente adatti ad una spumantizzazione più strutturata - di dare una chance al Metodo Classico. Certo, non siamo alla sosta sui lieviti di un lustro e più di certe denominazioni italiane e francesi, ma già i 18 mesi di questo Extra Brut sono un buon inizio per capire se l'idea di Paolo ha sostanza. Senza dosaggio e vinificato solo in acciaio, risulta un vino dai profumi chiari di mela e pera e mandorla cruda, fiori di tiglio e crema diplomatica; in bocca è cremoso e fresco, dove la lunga sapidità porta con sé l'asprezza dell'uva spina insieme alla dolcezza del melone bianco e della vaniglia. Con Paolo in cantina e Renato in vigna, l'azienda nata dal primo vigneto comprato dal nonno a Cartizze nel 1918 (scrigno di piante ultracentenarie), oggi conta su 80 ettari di vigna e oltre un milione di bottiglie prodotte. Anche grazie alla lungimiranza del padre Pietro, che negli anni Sessanta non lasciò la campagna, decidendo di restare e di comprare vigneti abbandonati a prezzi irrisori. E costruendo, inconsapevolmente, la fortuna di un territorio e dei figli.
(ns)
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