Firma storica del Brunello, Argiano è stata capace di imporre le sue etichette nel novero dell’eccellenza assoluta dell’areale, quando era in mano prima ad Alberto Marone Cinzano (giunto a Montalcino nel 1973) e poi a sua figlia Noemi Marone Cinzano, che nel 1992, con l’arrivo in cantina di Giacomo Tachis produsse il Solengo, l’unico Supertuscan ilcinese capace di stare con i “primi della classe” nella sua tipologia. Nel 2013 l’azienda è passata all’imprenditore brasiliano André Santos Esteves, patron della Leblon Investiments, perseguendo la qualità fin lì dimostrata dei Brunello di Argiano, come l’elegante Vigna del Suolo 2020. Oggi la cantina conta su 60 ettari a vigneto, coltivati a biologico nel quadrante sud-orientale della denominazione, per una produzione di 300.000 bottiglie. Il Brunello di Montalcino 1978 possiede un bagaglio olfattivo in cui i rimandi alla frutta rossa matura sono ancora protagonisti accanto a tocchi di fiori appassiti, tartufo, incenso, cuoio e lampi affumicati. In bocca il sorso è ancora fragrante, dai tannini dolci e succosi, terminando in un finale persistente su rimandi alla liquirizia e alla polvere di caffè.
(are)
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