Tra le annate storiche del “gioiello” della famiglia Banfi, il Poggio all'Oro 2004 spicca per la sua grande eleganza e personalità, rimasta intatta negli anni. Frutto di “un'annata da manuale enologico, con piogge primaverili, estate calda ma non torrida e un settembre ottimale”, è di un granato luminoso che profuma di liquerizia, caffè, confettura di prugne e tabacco, per terminare con una leggera nota di viola. È un vino appagante, dalla grande vitalità gustativa e struttura raffinata, in perfetto equilibrio con la parte acida che sostiene in modo eccellente la lunga persistenza. Il vino è chiaramente il pilastro produttivo di Banfi (che oggi spicca coi Brunello Vigna Marrucheto e Poggio alle Mura 2019), che però, nei suoi 2400 ettari di terra, ha intrapreso da tempo un percorso virtuoso di diversificazione che punta sulla biodiversità agricola, sensibilità ormai diffusa nazionalmente. Olio EVO, miele, condimento balsamico etrusco, prugne (di cui è fra i maggiori produttori italiani), grani antichi locali e quindi pasta, sono il risultato di una precisa filosofia territoriale che Banfi ha abbracciato e sostenuto e che da poco è confluito nel marchio comunale “Eccellenze di Montalcino”.
(Cristina Latessa)
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