Difficile, se non impossibile, parlare della cantina Bartolo Mascarello e del personaggio che le dà il nome senza scivolare nella retorica. Si tratta di uno dei nomi più noti e affascinanti di Langa, non solo per il pur significativo mondo del vino. Bartolo Mascarello era un personaggio, nel senso più alto del termine. Partecipò alla lotta partigiana per la liberazione dal nazifascismo e divenne sindaco di Barolo cessate le ostilità e imboccata la strada repubblicana. Le radici nel vino della famiglia sono ben profonde. Il nonno era cantiniere alla cooperativa del Barolo e il padre fondò l’azienda Mascarello nel 1918. Interprete fedele della tradizione, considerava un gesto rivoluzionario non cedere all’innovazione nel vino, rifiutando sempre di introdurre le barriques e partecipando a memorabili dibattiti con i “modernisti”. Chi scrive ha avuto l’onore di conoscerlo e WineNews ha raccolto il suo pensiero in un’emozionante intervista video, registrata nel suo studio in un pomeriggio nebbioso di svariati anni fa. Venendo all’attualità, le redini della cantina sono saldamente in mano alla figlia Maria Teresa, altro personaggio della casa e in linea con le idee del padre. Diciamo di più. La visione del vino attuale dell’azienda non è affatto stantia. Si respira un classicismo attuale, diremmo in divenire, capace di traslare nel presente i concetti di sempre. Non una cosa facile, anzi una virtù straordinaria. Le ultime annate del Barolo Bartolo Mascarello ci piacciono tantissimo. Interpretano da par loro la sintesi delle vigne di proprietà e l’idea stilistica che li realizza (mai si è ceduto alla vinificazione separata dei Cru, mantenendo, anche in questo, la tradizione della zona di assemblare le uve per dar vita a un vino sempre centrato). Riguardo le ultime annate, se vi capita sotto mano un 2010 non fatevelo scappare, ma anche la versione 2012 ha le carte in regola per stupire. Ha colore limpido e brillante, profumi di piccoli frutti, radici e roccia bagnata. In bocca è come da copione: forte e tenace, austero e vibrante, dominato da un corredo di fiori secchi e rinfrescante scia balsamica. Buonissimo.
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