Quanta acqua passata sotto i ponti, com’usa dire, nonostante si stia parlando comunque di vino. L’immagine retorica non risulti però stucchevole: perché qui la storia si è affacciata davvero dalla porta principale, se si considera che è dal 1857 che tutto ha avuto inizio. Era l’anno, per l’appunto, in cui i fratelli Giovan Battista e Gaetano Bertani avrebbero iniziato un percorso, capace oggi di superare i due milioni di bottiglie, contribuendo in modo fondamentale a divulgare il verbo dell’Amarone in tutto il globo terracqueo. Ormai le vigne sono arrivate anche in Valpantena, nel Soave e attorno al lago di Garda, pur se i vigneti storici ancora si sviluppano nei pressi della sede storica di Grezzana, origine dell’articolato romanzo. Provare a riassaggiare alcune delle annate trascorse da molto tempo, fra l’altro, potrebbe talvolta risultare operazione entusiasmante, come nel caso di questo 1978: ancor magnifico nel suo rosso granato e mosso al naso da prugna cotta, note eteree e balsamiche, ricordi di boero e marasca sotto spirito. Palato vivo, sapido e giustamente tannico: quarant’anni e non sentirli, vi sembra poco?
(Fabio Turchetti)
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