L’Amarone è considerato, a ragione, uno dei grandi rossi italiani, frutto di una tecnica antica quanto affascinante, come il parziale appassimento delle uve. Proprio per questo, però, anche soggetto a qualche eccesso nelle versioni meno riuscite ed in debito di equilibrio sul fronte della perfetta godibilità, specialmente negli anni della caccia al vino più “palestrato”. Rischi lontani anni luce dallo stile assolutamente definito di Bertani, azienda storica, e, a parer nostro, uno dei gioielli più preziosi della Valpolicella, costantemente al riparo da facili derive modaiole e capace invece di emozionare sempre ed anzi pronta a rilanciare una cifra da vero classico dell’enologia del Bel Paese. Una riprova di questo la fornisce l’assaggio dell’Amarone 2010, un rosso dai profumi intensi e fragranti, perfettamente giocato sull’alternanza tra voluttuosità del frutto e austera profondità, con qualche inaspettato passaggio che può rimandare in bocca alle suggestioni di un Sangiovese maturo sul piano della reattività e della freschezza acida. Elementi che lo mettono anche al riparo dal trascorrere del tempo.
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