Vi siete mai detti: «Ecco, ci siamo!»? Lo disse Giacomo Bologna in dialetto piemontese, «Ai Suma!», in quell’autunno del 1989. Contro il parere di tutti, contro la volontà dell’enologo, Giacomo lasciò i grappoli più belli di un vigneto di Rocchetta Tanaro, nell’Astigiano, sui tralci fino alla metà di ottobre. Se il mercato non avesse capito questo vino, chisseneimporta! - pensò - se lo sarebbe bevuto tutto lui. Una delegazione di georgiani era attesa a Rocchetta Tanaro. Era 16 ottobre 1989, a metà mattinata, si svolse la vendemmia tardiva di uve Barbera. La sera stessa Giacomo Bologna pigiò le uve insieme agli amici georgiani. «Ai Suma!» disse Giacomo Bologna quando assaggiò il vino che era stato sei mesi in rovere francese. Nasceva una nuova Barbera Braida. Fu la prima Barbera d’Asti doc di casa Braida. L’etichetta si ispira a una foto in cui Giacomo sorride alla moglie Anna. Per Ai Suma si scelse il sorriso. Sono stati Raffaella e Giuseppe, i figli, a credere e rendere grande questa Barbera. Viene prodotta solo nelle annate migliori. Il 2001 è un’annata superba. Note di cioccolato, di tabacco, di frutta matura. Un gusto bello, pieno, avvolgente. Vent’anni portati bene.
(Fiammetta Mussio)
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