Non è certo un caso se Arturo Stocchetti, maieuta (con la sua Andreina e la figlia Giulia) di questa bella realtà vinicola ubicata al cuore del borgo, un passo dal Castello del nome, ha guidato per lustri il Consorzio del Soave. Il suo culto per il territorio e l’uva regina di qui, la Garganega, la nettezza, le iniziative avviate con un team agile e dinamico per questo habitat (esempio: il rilancio pieno del valore del suolo vulcanico “papà” di molte vigne di area classica e il varo d’una sorta di “club” dei Vini da Vulcano) sono cose note a chi vive questo mondo. E in questo contesto s’iscrive, insieme al valore schietto dei suoi Cru, Pressoni e Carniga, anche l’attaccamento alla produzione di questa straordinaria (e ancestrale) tipologia di Recioto che è l’Ardens: soavemente (è il caso di dire) frizzante e velato, nato in acciaio per rispettarne al massimo gli aromi, e poi dolcemente rifermentato in bottiglia coi propri lieviti. Il risultato è satrapico, suadente: miele, mandorla, frutta gialla matura e disidratata, ma anche le note di boulangerie di alcune bolle nobili, a scandire un percorso sensoriale di alta classe. E raro fascino.
(Antonio Paolini)
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