Il progetto enologico a Montalcino di Donatella Cinelli Colombini, dai nobili ed antichi natali proprio nella “capitale” del Brunello, non è certo da considerarsi tra i più antichi. Lo possiamo far risalire al 1998, un’era geologica fa se guardiamo la cosa sotto la lente, spesso illusoria, della comunicazione, ma molto giovane se lo guardiamo dal punto di vista del lavoro in cantina e nel vigneto. Da questa prospettiva, che è la più importante quando dobbiamo confrontarci con il vino, solo adesso sembra che ogni tassello abbia occupato la propria casella e comincino ad arrivare segnali significativi. In cantina legno grande e cemento, in vigna un’attenzione più alta sono solo alcuni elementi che stanno permettendo un’interpretazione del Brunello più interessante e non priva di personalità. È il caso del Brunello di Montalcino Progetto Prime Donne 2015, un vino che fa sentire il proprio territorio: siamo nel versante nord di Montalcino, con un bagaglio aromatico floreale e fragrante, solcato da qualche cenno speziato. Degna introduzione ad una progressione gustativa snella, contrastata e di bella sapidità.
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