Prima Raffaello, poi Carlo e Giovannella, oggi Nicolò e Federica, domani Allegra, Olivia e Tito. Quattro generazioni, unite nel segno di Volpaia. È questo il primo dato che caratterizza questa cantina, posta nel cuore della denominazione del Gallo Nero, ma è riduttivo considerarla soltanto questo. Il Castello di Volpaia è infatti un agglomerato molto antico (XI secolo), che, per esempio, comprende edifici come la chiesa-torre di Sant’Eufrosino (monumento nazionale dal 1982). Dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso è stata proprio la famiglia Mascheroni Stianti, soprattutto grazie all’intuizione imprenditoriale di Carlo Mascheroni, personaggio vulcanico protagonista anche di molte battaglie all’interno del Consorzio del Chianti Classico, che ha progressivamente ripristinato questo borgo, mettendo al centro della sua attività il vino che, peraltro, già era protagonista di questi luoghi come testimoniato, per esempio, dal Repetti che annovera la collina di Volpaia tra i “poggi viniferi” della zona. Un lungo e paziente lavoro che oggi ci restituisce anche una serie di attività collaterali, ma non meno importanti, come quella agrituristica, quella della ristorazione e quella olivicola, ad accompagnare il vino. All’inizio del Nuovo Millennio, l’azienda si converte al biologico e gli attuali 45 ettari a vigneto diventano tra i primi ad abbracciare questa metodologia in zona. Oggi l’azienda produce 220.000 bottiglie e le sue etichette stanno a buon diritto tra quelle più significative della ormai affermata sottozona di Radda in Chianti. Tra i successi più recenti, basta ricordare la conquista del podio (terzo posto) nella “Top 100” 2018 di Wine Spectator con il Chianti Classico Riserva 2015, una tipologia che riassume, con la sua notevole costanza qualitativa, la vocazione all’eccellenza assoluta della produzione chiantigiana della famiglia Mascheroni Stianti. Un progetto a tutto tondo, dunque, che ha poi allargato i suoi orizzonti enoici anche su altri territori. La Tenuta di Castel Prile, non lontana da Castiglion della Pescaia, dà vita ad una serie di etichette maremmane dal tocco mediterraneo, mentre la Tenuta Nike a Pantelleria, restituisce con i suoi vini tutto il fascino di questa isola. La Riserva Castello di Volpaia 2019, declina un’annata che potrebbe diventare memorabile a queste latitudini. Prodotto a partire dal 1967, è affinato in legno grande per 24 mesi. Il suo spettro olfattivo comprende cenni di rosa, note di frutti rossi maturi, tocchi speziati e rimandi alla liquirizia. In bocca, il vino si distende con buona presa tannica e il sorso risulta sapido e succoso, dal finale ben bilanciato su ritorni fruttati e speziati.
(fp)
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