Prendi un farmacista romano, sportivo e alle soglie dei trent'anni, e chiedigli se è disposto a trasferirsi in un castello disperso nella campagna Toscana, a fare un mestiere mai tentato prima. La risposta non è scontata, ma tanto meno lo è la passione che ancora oggi, 10 anni dopo, lo conduce e lo sprona, tanto da non aver mai considerato un “ma chi me l'ha fatto fare”. Tommaso Squarcia ha scelto nel 2012 di prendere le redini di un'azienda fondata negli anni Novanta dallo zio e di vinificare le proprie uve, anziché conferirle. La curiosità e il confronto felice con le persone giuste, gli hanno permesso in tempi relativamente brevi di ottenere un vino che somigliasse all'idea che aveva. Il 2018 è l'anno della consapevolezza di un percorso: “è diventato proprio quello che piace bere a me, che non coincide necessariamente con quello che ci si aspetta da Montalcino”. E quella bottiglia sorprende anche noi: trama fine, melograno, arancia rossa, balsami delicati di sottobosco si muovono lungo un sorso caldo ma gentile, pepato e altresì dolce. Un vino che distende tempi e tempie.
(ns)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024