Siamo in Valledolmo nella Contea di Sclafani, un paese nell’entroterra siciliano, a una trentina di chilometri da Cefalù. Il mare è a un soffio, ma il contesto è montano: siamo infatti a quasi 800 metri di altezza, non manca l’acqua e nemmeno suoli profondi e fertili. Non manca nemmeno la vocazione alla viticoltura, che infatti si praticava fin dal 1570. Castellucci Miano raccoglie diversi piccoli produttori di uva e quindi tanti piccoli appezzamenti di vigna, anche vecchi e ad alberello, che arrivano sino a 900 metri di altezza: circa 40 ettari totali, circa 140.000 bottiglie all’anno. A fare vino c’è Tonino Guzzo, che in tempi non sospetti - e preso per matto da molti - decise di puntare sul Catarratto e sul Perricone, quest’ultimo vinificato in due versioni: quella più corposa, da uve in parte leggermente disidratate, e quella più leggera e varietale, il Perric.One. L’annata 2021 profuma di talco e iris, lampone, ciliegia, viola, con un tocca selvatico. In bocca si acquieta, facendosi largo e calmo: balsamico e aderente, chiude su sapori floreali e fruttate, cui si aggiungono note speziate e ammandorlate.
(ns)
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