Cava d’Onice è il sogno realizzato di Simone Nannetti, arrivato alla bottiglia dopo l’acquisto, nel corso degli anni, di quattro diversi appezzamenti posti nei quattro versanti montalcinesi di nord, est, sud, ovest. Forse una vera e propria quadratura del cerchio per ottenere, comunque vadano le annate, prodotti sempre di buon livello. Le vinificazioni avvengono separatamente per ogni singolo appezzamento con l’obbiettivo di ottenere un Brunello capace di esprimere le quattro anime di Montalcino: quella più potente dell’ovest, quella più calda del versante che guarda alla Maremma, quella più fine del nord e quella più nervosa dell’est. Questa piccola realtà produttiva sembra per adesso in linea con il suo progetto, tanto è vero che il Brunello 2014 non ha deluso. L’annata non è stata, come è noto, delle più semplici, ma i suoi profumi sono puliti e dotati di bella fragranza fruttata a cui si aggiunge un fondo speziato incisivo, ma non debordante. In bocca, il vino pur restando sottile, possiede articolazione e sapidità che non lasciano il sorso neppure sul finale, dotato di profondità e ritmo.
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