Prima Eugenio, poi Giovanni e infine Manlio, sono coloro che hanno passato il testimone a Luigi e Giovanni Collavini di una storia iniziata a Rivignano nel 1896 e che è riuscita a superare l’infausto periodo delle due guerre con caparbia e innovazione. Del resto “qui si parla poco e si agisce molto”, oggi da Corno di Rosazzo, dove confluiscono i grappoli di 140 ettari di vigna che si trasformano in 1,5 milioni di bottiglie. Dai vigneti a San Floriano nasce il Blanc Fumât, fermentato e affinato in solo acciaio: un Sauvignon agrumato e mentolato, dal sorso contrastato fra morbidezza glicerica e tensione acida, che si trasforma in chiusura in un bouquet di fiori bianchi e bosso.
(ns)
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