È una famiglia antica e per certi versi straordinaria, quella dei Conti Bossi Fedrigotti, che si insediò nei pressi di Rovereto nel 1434. Si arricchisce sfruttando il fiorente trasporto fluviale e raggiunge a fine Seicento un patrimonio agricolo di 250 ettari - compresi di alcune “terre in Fojaneghe”. È così, nel 1697, che inizia l’attività vitivinicola della famiglia. Fra alti e bassi (c’entrano gli sgambetti di Napoleone, ma anche l’intraprendenza della nobildonna Luigia) l’impresa resta in piedi, fino ad arrivare agli anni ‘50 del Novecento, quando il Conte Federico crea il primo “uvaggio bordolese” d’Italia: il Fojaneghe, appunto. Sua figlia, Isabella Bossi Fedrigotti, diventa invece una rinomata e premiata scrittrice e giornalista, che descrive così il legame centenario fra la sua famiglia e le vigne: “Sembrava che la vita dipendesse dalle viti, e così era, in effetti”. Anche lo spumante ne faceva parte, prodotto dai Conti fin dall’Ottocento. Oggi è un Brut Riserva dedicato al Conte Federico, dalle note burrose, di idrocarburo, fiori e frutti a polpa bianca, che si diffonde fresco e sapido in bocca, chiudendo su note dolci e balsamiche.
(ns)
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