Una vita spesa tra i vigneti a partire dal 1985 quella di Marinella Camerani che pionieristicamente è passata prima al biologico e poi al biodinamico, regalando al Veneto enoico una serie di etichette di bella e affascinante personalità e definizione. Oggi l’azienda conta su 19 ettari per una produzione di 90.000 bottiglie a prevalenza rossista ma con una presenza non di contorno anche del bianco di Soave. La versione 2019, affinato in acciaio sulle fecce per alcuni mesi, profuma di mela matura ed erbe aromatiche con tocchi di pietra focaia a rifinitura. In bocca, è vino polposo, sapido e dalla trama incisiva, che termina con un finale salino e dai ritorni fruttati.
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