Inutile nasconderlo, i vini di Emidio Pepe non sono certo tra quelli che mettono tutti d’accordo. Di impronta decisamente artigianale, travalicano spesso i moderni canoni enologici e si collocano in un alveo che merita grande attenzione. Vini da approcciare in maniera laica, insomma, senza barriere né dogmi precostituiti. Niente forzature in vigna, niente lieviti selezionati né solforosa, affinamento in cemento vetrificato: pratiche che consegnano un Montepulciano 2003 dal frutto (sur)maturo, affiancato a sensazioni di macchia e grafite. La bocca è di grande sapidità e imprevedibile tenore acido. Da giudicare nel tempo.
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