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LA GRIFFE

Fattoria Zerbina Doc Sangiovese di Romagna Superiore Riserva Pietramora

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2004
Uvaggio: Sangiovese
Bottiglie prodotte: 15.000
Prezzo allo scaffale: € 28,00 - 30,00
Proprietà: Cristina Geminiani
Enologo: Cristina Geminiani

La prima “griffe” dell’Emilia-Romagna ad entrare nei nostri Quaderni porta la firma della Fattoria Zerbina, una delle realtà che hanno contribuito, e non poco, al rinnovato blasone della regione sul fronte enoico. Capace di oltre 200 mila bottiglie prodotte ogni anno a fronte di circa 30 ettari vitati di proprietà, la cantina nata sui colli di Faenza deve molto del suo prestigio alla caparbia vena innovatrice di Cristina Geminiani. Non una qualsiasi imprenditrice prestata al vino, ma una vera protagonista dell’impresa di famiglia con importanti studi ed esperienze sul campo: dall’Università di Milano a quella di Bordeaux, fino a quelle col famoso enologo Vittorio Fiore. Capace come pochi di “respirare” la sua realtà, di sentire le diverse attitudini di ogni microzona, intuendone e precorrendone le potenzialità, Cristina ha finito per formare un’attitudine unica e una precisa idea di vino, fino a diventare una delle anime più pure e brillanti della zona, dettando tendenze e creando emuli. Sembra proprio questa sensibilità nel vivere la terra e le sue inclinazioni, in un’opera costante e quotidiana, il segreto del successo e della fama, ben oltre i confini regionali, dei vini Zerbina. Senza tralasciare, ovviamente, il lavoro su alcuni dei vitigni tradizionali dell’area, a partire dal Sangiovese. Dopo la necessaria attesa per una sua piena definizione, forte di un buon numero di mesi in bottiglia, il Sangiovese di Romagna Superiore Pietramora 2004 mostra con maggiore scioltezza la classe intuita fin dai primi assaggi. Un vino dal colore rubino, fitto e intenso, che si apre lento ma progressivo sul piano olfattivo fino a incrociare note di frutti rossi e neri, ben alternati ed amalgamati a cenni di cioccolato, polvere di cacao e spezie. Il palato ne è la logica conseguenza: pienezza e ricchezza tannica sono ben bilanciati da una bella progressione gustativa, in un gioco di polpa e freschezza che riconduce al vitigno, pur nella ricerca di uno stile decisamente personale. Da aspettare ancora qualche anno per goderne al meglio.

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