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LA GRIFFE

Felsina Docg Chianti Classico Riserva Rancia

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2008
Uvaggio: Sangiovese
Bottiglie prodotte: 45.000
Prezzo allo scaffale: € 24,00 - 26,00
Proprietà: Felsina
Enologo: Franco Bernabei

Appare persino superfluo ribadire la portata di questa eccezionale azienda di Castelnuovo Berardenga, a ragione considerata tra le più nobili e prestigiose realtà del vino toscano, tanto è straordinario il livello qualitativo dell’impresa e delle sue etichette.
Non ci soffermeremo troppo, dunque, sulla storia della tenuta e dei personaggi che l’hanno fatta grande nel tempo, ormai patrimonio di ogni appassionato che si rispetti.
Aggiungiamo solo che, per quanto ci riguarda, la Fattoria di Felsina è per filosofia, eccellenza di ogni suo aspetto, vocazione delle parcelle di vigneto che coltiva, costanza nel tempo e personalità dei suoi vini, ben salda in cima alle nostre preferenze più vere, come testimonia il secondo ingresso (fatto raro) tra le Griffe de I Quaderni di Winenews. E se nella precedente occasione magnificavamo le virtù del Fontalloro (grandioso supertuscan 100% Sangiovese, emblema del territorio di confine tra il Chianti Classico e le Crete Senesi), in grado talvolta di “brunelleggiare”, stavolta eccoci sottolineare la grandezza della Riserva di Chianti Classico Rancia. Proveniente dall’omonimo vigneto, giusto a due passi dalla linea che segna il perimetro meridionale della denominazione, è un vino che incarna la quintessenza della toscanità più autentica, perfettamente riconoscibile per stile e aderenza ai caratteri del cru.
Dopo uno strepitoso 2007 (ancora un bambino che vi consigliamo di non stappare a breve) anche il 2008 non tradisce le attese. Meno frutto e maturità della precedente versione, ovvio. Forse qualche increspatura tannica che tradisce un tratto verticale e appuntito da annata più “stretta”, ma un vino che tra qualche anno, ne siamo certi, darà grandi soddisfazioni agli amanti del Sangiovese e dei suoi tratti più autentici.
Al naso è un continuo balletto tra piccoli frutti rossi e neri, non senza preziosi accenni minerali e una lieve nota tostata ancora da amalgamare; in bocca è, come detto, dritto e serrato nel finale, coinvolgente per sapore e linea acida.

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