“Se tra le bottiglie sul tavolo c’è un Bussia bevo senz’altro quello. Praticamente è il cru dove sono nato e il vino con cui sono cresciuto”. Escono spontanee, come spontaneo e genuino è il personaggio, le parole di Claudio Fenocchio quando racconta la sua storia, quella della sua famiglia e dei vini prodotti ormai da cinque generazioni. Il Bussia 2004 (appunto) è fine, terroso, pervaso da una inebriante speziatura (curcuma) e sorretto da sostanziose note fruttate. Palato vibrante ma di perfetto equilibrio e magistrale tannino. Invidiabile per qualità e prezzo.
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