L'azienda di Elisabetta Foradori si trova nel bel mezzo della piana Rotaliana e conta su 24 ettari vitati, condotti in biodinamica. Probabilmente, senza la sua caparbietà il Teroldego, vitigno di antica coltivazione fra i più difficili del nostro straordinario patrimonio ampelografico, non sarebbe mai arrivato sulle tavole di Londra come di New York. Vino simbolo di questa per nulla scontata operazione tecnica e di marketing, il Granato, che nella versione 2015, svela profumi fruttati intensi e ben a fuoco, rifiniti da una continua speziatura. Al palato, il vino è elegante ed energico, dal finale garbato e profondo e dalla personalità molto accentuata che lo differenzia dalle versioni degli esordi.
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