Un’avventura cominciata per gioco, come spesso accade, per coincidenze e qualche incontro. Quello delle cugine Maria Luisa Murena e Dora Catello coi rispettivi mariti, il giornalista Roberto Maria Selvaggi e Arturo Celentano. E quello delle due famiglie con l’enologo Riccardo Cotarella, che tramuta l’idea di fare un vino per amici e parenti in impresa vera e celebrata. Ma andiamo per gradi. Siamo proprio sotto la bocca spenta del vulcano di Roccamonfina, con vista da cartolina su Gaeta (almeno nelle belle giornate), dove la tenace vite è riuscita a strappare un ruolo da protagonista assoluto. Ne è passato di tempo dai primi, timidi tentativi di vinificazione del Terra di Lavoro, annate ’93 e ’94. Da un punto di vista temporale, certo, ma anche dalla percezione che critica e appassionati hanno di questa etichetta, sempre più in grado di mettere tutti d’accordo. La versione 1996 ci è parsa in splendida forma: leggiadra, a tratti raffinata, con quel timbro lievemente affumicato che il tempo non cancella e che lo rende un vino inconfondibile.
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