Quella dei Garofoli è una grande impresa di famiglia. Antica, visto che stiamo parlando di una delle cantine storiche delle Marche, e capace di perpetuare negli anni una grande tradizione vitivinicola. Oggi alla guida di questa importantissima realtà ci sono i fratelli Gianfranco e Carlo, accompagnati nel percorso dai rispettivi figli, rappresentanti della quinta generazione di famiglia. Tutto profuma di tradizione, dicevamo, tanto che le origini dell’impresa agricola risalgono a fine ‘800 ed hanno un passaggio determinante con l’avvento di Gioacchino Garofoli (1901). Da allora è tutto un crescendo, una grande cavalcata che mette la qualità e l’identità territoriale al centro del progetto; una grande crescita che non tradisce mai il percorso stilistico della casa e un fiorire di riconoscimenti che fanno diventare questa cantina una griffe reputata in tutto il mondo. Tutto parte dalle vigne, ovviamente, che contano una cinquantina di ettari e sono dislocate nei comuni di Montecarotto (Cupo alle lame), Ancona (Paterno e Piancarda) e Castelfidardo (Acquaviva). Tutta la vinificazione, invece, viene realizzata in due distinte cantine: da una parte quella di Serra de’ Conti, nella zona classica del Verdicchio, dedicata proprio a questa grande varietà a bacca bianca; dall’altra quella di Castelfidardo, dove vengono invece lavorate le uve rosse. Per quanto ci riguarda, non possiamo nascondere la passione per il Verdicchio che in casa Garofoli trova una delle sue massime espressioni. Il Podium, per dire, è un capolavoro che si rinnova nel tempo. Le uve (100% Verdicchio) vengono raccolte nelle vigne di Montecarotto, dove i suoli sono di medio impasto con frange di argilla. L’attenta lavorazione e la resa delle uve, l’impostazione stilistica ricercata e perseguita, regalano un Verdicchio impossibile da dimenticare. Il 2011 ha colore brillante, con bellissime venature gialle e verdi. I profumi hanno un intrigante bouquet floreale, puntellato da sensazioni di panetteria e lieviti nobili. La bocca, materica e strutturata ma ancora giovanissima, ha grande tessitura e coerenza aromatica. Chiude sulle più classiche bnote di mandorla amara.
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