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LA GRIFFE

Giacomo Conterno, Docg Barolo Monfortino Riserva 2013

Vendemmia: 2013
Uvaggio: Nebbiolo
Bottiglie prodotte: 20.000
Prezzo allo scaffale: € 650,00
Azienda: Giacomo Conterno
Proprietà: Roberto Conterno
Enologo: Donato Lanati
Territorio: Barolo

Dopo il botto e le quotazioni stellari raggiunte sul mercato dei vini da sogno dall’ormai mitico Monfortino 2010, per Roberto Conterno, profeta di questa azienda dal nome e dalla reputazione di diamante, molti approcci ed interpretazioni delle proprie etichette sono cambiate, nello sforzo - senza pause né intermittenze - di ricercare e superare ancora i livelli qualitativi siderali già raggiunti. Parliamo, del resto, di un grande protagonista, di un anticipatore e di un proprietario-vignaiolo con pochi analoghi in Langa e in tutt’Italia per capacità di analizzare chirurgicamente andamento dell’annata e comportamento consequenziale delle piante. In vigna la sua estrema sensibilità a tutti i fattori incidenti e ai loro cambiamenti (luce, temperature, bizze climatiche, colori) si manifesta già in potatura, uno dei momenti ritenuti topici per il futuro del vino e dunque amministrato con attenzione maniacale, e accortezze ogni anno diverse. In cantina, la decisione di usare tini troncoconici di legno austriaco (la scelta è caduta su Stockinger) per le fermentazioni sta chiarendo via via importanza e peso. E dopo l’acquisto a Gattinara della storica cantina di Nervi (dove dai lavori in progress e dalla sempre maggiore compenetrazione del nuovo conducator si attendono presto squilli di tromba), un altro progetto innovativo che lo ha visto impegnato, è stato lo studio di Sensory - un bicchiere amplissimo che ha come obiettivo l’accentuazione in assaggio di ogni espressione e sfumatura del Dna del vino - prodotto in partnership con la Zwiesel Kristallglas. Una testa instancabile quella di Roberto, insomma; e una parabola professionale che, con ogni elemento a disposizione, prova ad espandere gli orizzonti ed esplorare nuovi gusti e prospettive. Magistralmente sintetizzati, al solito, tanto nella clamorosa riuscita dell’ultimo Cascina Francia (da solo varrebbe un capitolo sul Barolo d’oggi) che nell’assaggio di questo Monfortino targato 2013, figlio sempre - ampelograficamente parlando - di una parte del vigneto di Arione e del Francia di Serralunga d'Alba. La virtù speciale di quei suoli calcarei con nuance blu nell’impasto è di riuscire a ammortizzare il caldo e l’arsura d’annata distillando la giusta quantità di acqua e minerali. E così, ecco il ’13: ennesimo esempio di stratificazione materica già ben rappresentata da un naso a tinte intense, condito da tratti balsamici e floreali. L’energia tannica - mai sconnessa o invadente - è però di caratura altissima, e fa da scheletro a una polpa ricca e soda, vivacizzata da un tocco sapido e una tangibile spina acida.

(Antonio Paolini)

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