Sarebbe superfluo descrivere il personaggio Josko Gravner e la sua incredibile, radicale, per certi versi ancestrale opera vitivinicola; ma sarebbe soprattutto impossibile racchiudere il suo pensiero e la sua azione in poche righe. Per lui parlano le scelte, i metodi adottati in vigna e ancor più in cantina, oltre che un panorama di bottiglie dai tratti unici, capaci di mandare all’aria le teorie enologiche e di riscrivere l’approccio recente al vino. Vini senz’altro fuori dall’ordinario, come questo Breg 2006 che, dopo qualche anno di bottiglia, trova nel bicchiere un’incredibile complessità, un tratto aromatico caleidoscopico e una materia quasi magmatica in bocca.
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