Non si sa bene quante bottiglie ancora ci siano. Di certo si sa che a un certo punto i rossi di Josko Gravner da uve non Pignolo spariranno. E tra questi anche la sua mitica Riserva Rujno. Merlot con un 5/10 per cento di Cabernet Sauvignon a seconda delle esigenze, sette anni di botte, sette anni di bottiglia, secondo una cabala tutta personale del vigneron di Oslavia. Difficile fare la descrizione di un vino messo in commercio dopo 14 anni: cambia lui e noi con lui. Rujno proviene dai vigneti Hum e Ruk, ormai dedicati solo a vitigni autoctoni (Ribolla e Pignolo). Fermentazioni lunghe, anche oltre un mese in grandi botti, mentre nei lunghi periodi di affinamento e maturazione il vino non viene mai filtrato né chiarificato. Se così fosse sparirebbero tre cose fondamentali per Gravner: batteri, enzimi e lieviti. Basta avere un po' di esperienza con i Merlot di alto lignaggio bordolesi per pensare che la somiglianza c'è eccome. Grande sapienza nell'uso dei legni, armonia naso/bocca perfetta che richiama frutta, sentori eterei, sottobosco, rocce e spezie. Un vino intatto che sembra farsi beffa del tempo con una succosità integra.
(Francesca Ciancio)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024