Può capitare, quando un territorio come l’Etna finisce sotto i riflettori in modo repentino, che rimangano ancora alcune sorprese da scoprire. Certamente il Castello Solicchiata è una di queste e non solo per la sua struttura architettonica: fu il suo proprietario, Felice Spitaleri di Muglia, che nel 1855 mise a dimora sull’Etna, Cabernet Franc, Merlot e Cabernet Sauvignon, dando vita nel 1858 al primo taglio bordolese italiano. Ma non solo: piantò sull’Etna anche il Pinot Nero, del quale fu, altro primato, il primo imbottigliatore nazionale e che, in uvaggio con il Nerello “codificò” la formula dell’Etna Rosso (1866). Ai giorni nostri, il Castello Solicchiata è tornato a nuova vita grazie all’attuale proprietario, Arnaldo Spitaleri, che ha ripreso in mano l’azienda e la produzione. A partire da settembre 2022 i vini del Castello Solicchiata saranno commercializzati in esclusiva da Planeta che, oltre a prendere interamente in carico la distribuzione commerciale (in Italia ed estero), si occuperà delle strategie di valorizzazione del catalogo e dell’affiancamento nella fase produttiva. Ripartendo però dalla tradizione, come si può apprezzare assaggiando il suo riuscitissimo Pinot Nero Boschetto Rosso Mille Metri 2014. Insomma, l’Etna è ancora un territorio non del tutto esplorato e la sua produzione enologica, che abbiamo approfondito con le nostre monografie del 2018 - 2019 - 2020 - 2021, è anch’essa foriera di novità e conferme. Ecco allora altre cantine che abbiamo assaggiato e che meritano di essere citate per i loro vini: da Tornatore a Maugeri, da Giovanni Rosso a Barone di Villagrande, da Terre Costantino a Gambino, da Palmento Costanzo a Torre Mora, da Bastonaca a Santo Spirito.
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