Benché in un momento congiunturale tendenzialmente delicato, il vino italiano ha, nella sua spumantistica, un punto di forza che sembra non conoscere crisi. Ed anche tra le montagne trentine il trend è pienamente confermato, peraltro in un momento di ulteriore più che possibile crescita, e cioè nel finale del 2024, quello storicamente più congeniale alla vendita degli spumanti. Di più. Gli sparkling made in Italy sono sempre più consumati nel mondo con performance sempre più lusinghiere. Da gennaio ad agosto 2024, secondo i dati Istat, gli spumanti italiani nel loro complesso valgono, a livello di export mondiale, 1,47 miliardi di euro, in crescita dell’8,42% sullo stesso periodo 2023. Numeri che fanno il paio con quelli dell’Osservatorio dell’Istituto Trentodoc, che ha rilevato una crescita a valore del 3% nel 2023 per le 67 case spumantistiche del comparto, per un fatturato complessivo pari a 185 milioni di euro, derivato dalla vendita di 13 milioni di bottiglie Trentodoc. Il mercato di riferimento per il Trentodoc resta l‘Italia, che rappresenta l’85% del venduto, con il restante 15% rappresentato dagli sbocchi sui mercati esteri, dove sono attivi però due importanti progetti consortili, negli Stati Uniti e in Svizzera. Un percorso virtuoso che WineNews segue ormai da oltre un lustro, considerando questo ultimo numero, a partire dagli speciali 2018, 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023. Continuando a trovare vini significativi sia tra le nuove che tra le vecchie aziende. Spumanti che, al di là delle esigenze editoriali di questa newsletter, meritano almeno una citazione come nel caso dei prodotti delle cantine Colli Mori Zugna, Tonini, Cantina Isera, Agririva, Maso Salim, Endrizzi, che presto andranno nella newsletter settimanale “I Vini di WineNews”.
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