Ci sono vini che hanno i sottotitoli. Come il Clochard dei fratelli Berluti, un senza tetto che appartiene alla famiglia del Verdicchio, ma che vive “sotto lo stesso cielo” dei suoi cugini del Conero. Un vino dalla doppia appartenenza, che come ogni creatura che vive un contrasto interiore, può svelare una complessità intrigante e armoniosa. E così è. Un vino inizialmente riservato, lentamente si concede accogliente e morbido, ma non di meno appuntito: fiori di tiglio e idrocarburi, mandorla fresca e bergamotto, muschio e frutta croccante. Coerente in bocca, inizia morbido, aderisce sapido e come un'onda ritorna, pulendo la bocca col suo temperamento fresco e lievemente dolce. C'è lo iodio del mare e la dolcezza delle colline di Candia, l'eleganza dei terreni sciolti e il calore di un'annata buona, la 2018. Paolo ed Eleonora sono entrambi enologi e hanno seguito le orme di famiglia, scegliendo però con orgoglio un proprio percorso a partire dal 2007, con 12 ettari di vigneto a conduzione biologica. Giovane l'azienda, giovani i proprietari. Ma se la lettura di un territorio passa per questa sensibilità, c'è da restare vigili ad osservarne la profondità che toccheranno nel tempo.
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