Riccardo Baldi, nonostante la sua giovane età, è riuscito a conquistarsi un ruolo da protagonista nell’areale del Verdicchio di Jesi con interpretazioni di questo vitigno, versatile e al contempo complesso e intrigante, ambiziose e mai banali. La sua azienda, 10 ettari a vigneto condotti a biologico, per 45.000 bottiglie di produzione complessiva, è decisamente balzata agli occhi degli appassionati e degli addetti ai lavori per uno stile che prevede fermentazioni spontanee, assemblaggi dalle varie parcelle di vigneto sempre ben centrati e per vinificazioni e affinamenti che alternano acciaio e cemento. Un approccio meditato che regala vini di ottima finezza olfattiva e solido nerbo sapido, sempre più smaglianti e dal rigoroso legame con il territorio da cui vengono ottenuti. Come nel Caso del Verdicchio Classico Superiore La Staffa 2019, un vino che regala una raffinata espressione varietale, fatta di rimandi alla mandorla fresca, tocchi di anice e leggeri cenni di erbe aromatiche. La bocca è altrettanto riuscita: piacevolmente grintosa, con accenti sapidi e croccanti che trovano un degno finale in una bellissima nota salina.
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