In Liguria, da qualche anno si è ripreso a produrre l’acqua di fiori di arancio amaro, usata per impreziosire dolci e creme e noto anche per le sue proprietà curative. Questa specialità artigianale, tipica di Vallebona (provincia d’Imperia), ha rischiato però di scomparire. Dagli anni cinquanta in poi, infatti, lo sviluppo dell’industria chimica ha messo in crisi l’arte della distillazione rendendo inutile la raccolta dei fiori di arancio amaro. A Vallebona, le distillerie sono state chiuse e con loro sono andati scomparendo anche gli aranceti che popolavano i terrazzamenti della zona. Nel 2004 Pietro Guglielmi ha deciso di riaprire la storica distilleria di famiglia (La Vecchia Distilleria, di piazza Libertà) fondata nel 1856, che aveva chiuso nel 1963. Pietro ha reimpiantato gli aranci amari ed è riuscito in pochi anni a far crescere 300 piante, salvaguardando un patrimonio etno-antropologico e trasformandolo in specificità culturale. Nel 2012, l’Acqua di Fior d’Arancio Amaro è stato riconosciuta presidio Slow Food.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024