Seguiamo l’evoluzione de Le Bèrne da almeno venti anni e riteniamo la piccola azienda della famiglia Natalini - 6 ettari a vigneto per 25.000 bottiglie di produzione complessiva - una delle più interessanti di Montepulciano. Siamo a Cervognano, la sotto-zona probabilmente più pregiata del territorio, e siamo in una cantina dove vinificazione e affinamento sono molto classici, così come le varietà di uva utilizzate per i vini a denominazione. Siamo anche in una realtà produttiva che può vantare un prezioso “archivio” della propria produzione. Ed è proprio da lì che arriva il Nobile di Montepulciano, oggetto del nostro assaggio. L’annata è la 1999, forse, senza tanti giri di parole, una delle poche realmente eccezionali dell’ultimo decennio del secolo scorso. Ma non basta. La declinazione de Le Bèrne brilla non soltanto per questo: i suoi profumi sono ancora fragranti e mettono insieme, frutti, fiori, terra, erba e qualche tocco speziato e ferroso. In bocca, il vino forse è ancora meglio: fine e slanciato nella trama, ma allo stesso tempo incisivo, ha sorso estremamente pieno, succoso e sapido. Insomma, quello che si dice un grande vino.
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