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LA GRIFFE

Le Vigne di Zamò Doc Colli Orientali del Friuli Friulano Vigne Cinquant'anni

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2009
Uvaggio: Friulano
Bottiglie prodotte: 9.500
Prezzo allo scaffale: € 21,00 - 23,00
Proprietà: Famiglia Zamò
Enologo: Emilio Del Medico e Franco Bernabei

La cantina della famiglia Zamò, fondata da Tullio nel 1978, allorquando acquista i primi cinque ettari sulla collina della Rocca Bernarda e oggi guidata dai figli Pierluigi e Silvano, ha prodotto negli anni Ottanta alcuni vini che hanno decretato il successo dell’enologia friulana, soprattutto con il marchio Abbazia di Rosazzo. Oggi l’estensione dei vigneti raggiunge 30 ettari di proprietà (più una ventina in affitto) suddivisi tra quelli di Rocca Bernarda (10 ettari), quelli di Buttrio (5 ettari) e quelli di Rosazzo (15 ettari). Si tratta in pratica di tre diversi terroir dotati di particolari microclimi, tra i quali spicca sicuramente quello di Rossazzo, contraddistinto da un clima più caldo, quasi mediterraneo, tanto è vero che qui vengono coltivati anche gli olivi. Il mare Adriatico è piuttosto vicino in linea d’aria e provoca effetti benefici, a scapito, forse, dell’escursione termica, non troppo accentuata e che caratterizza, invece, le altre zone di produzione dell’azienda con sede a Manzano. La produzione degli Zamò privilegia soprattutto le uve rosse (40% del totale), da cui si ottengono vini larghi, poderosi, ed energici. E, probabilmente, Le Vigne di Zamò è un’azienda a vocazione più rossista che bianchista, puntando, oltre che sulle uve internazionali come il Merlot, anche su vitigni di antica coltivazione come il Pignolo e il Refosco dal peduncolo rosso. Detto questo, però, va ricordato che l’azienda della famiglia Zamò considera i vini bianchi una base irrinunciabile della propria produzione e di quella del Friuli, ed anche in questo caso, dando il peso che si meritano ai vitigni di antica coltivazione come il Friulano, oggetto del nostro assaggio. Il “Vigne Cinquant’anni”, il cui nome, evidentemente, rimanda all’età dei vigneti da cui è ottenuto, è un vino che resta in acciaio per 10 mesi ad affinarsi sulle fecce e che viene sottoposto alla fermentazione malolattica soltanto per il 50% della massa totale. Al naso i profumi sono sfaccettati e rimandano alla frutta tropicale matura, agli agrumi e alla caratteristica nota varietale di mandorla. Al palato, il vino possiede un impatto rotondo, senza spigoli, che conduce ad un finale dal retrogusto di mela golden, frutta esotica e mandorla.

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