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LA GRIFFE

Letrari Trentodoc Dosaggio Zero Riserva

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2009
Uvaggio: Chardonnay, Pinot Nero
Bottiglie prodotte: 11.000
Prezzo allo scaffale: € 38,00 - 40,00
Proprietà: Letrari
Enologo: Lucia Letrari

La storia della famiglia Letrari si intreccia alle realtà produttive trentine a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso con Leonello Letrari, che inizia a realizzare i primi spumanti. Nel 1976, l’azienda assume il volto che conosciamo oggi e proprio da quell’epoca comincia a perfezionare la propria produzione. La medesima passione di Leonello oggi anima anche l'impegno della figlia Lucia (enologo come il padre), alla quale sono affidate le maggiori responsabilità dell'azienda. Plasmati dal particolare terroir e dal microclima della Vallagarina - un ambiente caratterizzato dall'Adige e influenzato dall'Ora del Garda, che crea qui uno speciale microclima - si producono diversi tipi di vino di qualità con forte tipicità varietale. L'azienda agricola Letrari, con i suoi 23 ettari di vigneto dislocati in diverse località della Vallagarina, ha la sua sede nella cantina di Rovereto. I vini nascono dall'attento studio del terreno e della posizione dei vigneti. Zone dotate di inimitabile unità territoriale e climatica, in particolare l'enclave di Borghetto all'Adige, forte di una vocazione e di una storia vinicola millenarie. Suoli poveri e rocciosi dove la vite si alterna ancora all'olivo (grazie al particolare microclima generato dall'Ora del Garda), esposizioni felicissime che consentono regolari maturazioni ed una corretta produzione per ceppo, hanno permesso, dopo ulteriori selezioni e basse rese per ettaro, di ottenere uve di eccellenza. Il Dosaggio Zero Riserva 2009, oggetto del nostro assaggio, è senza inutili giri di parole un Trentodo fantastico. Non solo per quel suo stringere l’occhio allo stile Champenoise, ma anche per la bella personalità che evidenzia sia al naso che in bocca. I profumi sono classicamente introdotti da potenti note di lievito di pane che via via si attenuano per lasciare il posto a sensazioni floreali e a ricordi minerali. Al palato, lo spumante si distende con bella progressione, più da vino che da bollicina, mettendo in evidenza una verve acida continua e nervosa che conduce il sorso fino ad un finale profondo e contrastato. Una bella bottiglia che non teme neppure confronti impegnativi con la concorrenza estera.

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