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LA GRIFFE

Lis Neris Doc Friuli Isonzo Pinot Grigio Gris

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2010
Uvaggio: Pinot Grigio
Bottiglie prodotte: 45.000
Prezzo allo scaffale: € 22,00 - 24,00
Proprietà: Alvaro Pecorari
Enologo: Alvaro Pecorari

Tra le realtà friulane più note e apprezzate, Lis Neris conosce una svolta qualitativa nella propria storia di vite e di vino nel 1981. Siamo nel Comune di San Lorenzo che guarda il confine Sloveno, a nord, e la riva destra del fiume Isonzo, verso meridione. La tenuta, di circa sessanta ettari, si distende su un piccolo altopiano ghiaioso-calcareo, formato dalle acque che hanno seguito lo scioglimento dei ghiacciai delle Alpi orientali. La vicinanza al mare, il clima mediterraneo e ventilato, le grandi escursioni termiche giorno-notte, favoriscono una maturazione delle uve lenta e graduale, capace di sviluppare al meglio il naturale corredo aromatico. Non lontana dalle vigne, nel centro del paese, è situata la moderna cantina, che si sviluppa nel sottosuolo, dove trova le migliori condizioni, sia in termini di temperatura che di umidità, per la produzione e l’affinamento dei vini. E’ proprio a San Lorenzo che si concentrano la maggior parte dei vigneti dedicati alle uve bianche (mentre quelle rosse sono nei più caldi distretti di Corona e Romans), ed è qui che viene elevato il Pinot Grigio con cui si realizza il Gris, a partire da piante di venticinque anni di età media. Come al solito, anche la versione 2010 è stata realizzata con fermentazioni naturali (e maturazioni) in botti di rovere francese da 500 litri. Il millesimo, che ha conosciuto un’estate più piovosa del solito e un settembre “capriccioso” ma alla fine ideale, ha regalato un bel tenore acido ai vini, che invece pagano qualcosa sul piano del tenore alcolico. Un'ottima annata da vini bianchi, insomma, che promettono di riservare belle sorprese in bottiglia, anche con il passare del tempo. Tornando al Gris ’10, cominciamo col dire che è un vino buonissimo, dai colori dorati con riflessi verdi, e che ha una vena aromatica originale, capace di mostrare suggestive note di roccia, ferro e calcare prima che di frutto. Anche la trama gustativa è splendida, di impressionante finezza, precisa eppure personalissima, mai troppo tecnica. Sapido, per certi versi saporito, appare ancora giovanile e crescerà sicuramente nel tempo. Un buon esempio di come questo vitigno, spesso considerato non proprio tra i più complessi, sia capace di tirare fuori caratteristiche da primo della classe.

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