Concentrarsi sul Pinot Nero (anche in location come le atesine, forti di vari atout in più rispetto ad altre zone) è un po’ come innamorarsi d’una ballerina da romanzo, tanto fascinosa quanto bizzosa verso chi la corteggia. Da Martini sembrano però aver trovato la chiave per ammansirne il carattere: la costanza dei loro Noir spicca anche nel contesto regionale. E senza flessioni nel resto d’una produzione ben articolata (quattro linee e l’intero mazzo d’uve abituali qui). Ma questo ’17 (dal prezzo, tra l’altro, ben dolce) onora il Dna varietale con un bouquet tessuto dai tipici frutti di bosco - con appena accennate nuance “confit” - e ricordi golosi di spezia.
(Antonio Paolini)
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