Michele Satta è uno dei produttori della "prima ora" del bolgherese. Prende in affitto vecchi vigneti nel 1983, anno della sua prima vendemmia, mentre pianta la sua prima vigna nel 1991. Oggi l'azienda conta su 20 ettari, da cui ricava mediamente 150.000 bottiglie. La cifra stilistica delle sue etichette è originale se confrontata con quella delle altre produzioni della zona e la ragione è molto semplice: Michele Satta ama il Sangiovese e, a queste latitudini, non è scontato trovarlo tra i vitigni protagonisti. Ovviamente non mancano anche le uve di origine francese nei i suoi vigneti (e anche varietà insolite come il Teroldego), a comporre una tavolozza ampelografica sfaccettata. Il Bolgheri I Castagni 2013, è ottenuto a partire da una singola vigna di 1,5 ettari ed il vino è macerato in legno e affinato in barrique per 24 mesi. I suoi profumi rimandano alla ciliegia e il loro sviluppo fruttato è rigoglioso e leggermente speziato. Ma a segnare il carattere aromatico del vino sono le note balsamiche e di macchia mediterranea. In bocca, lo sviluppo è bilanciato, sapido e dal finale lungo.
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