È dal 1985 che la dinastia Magnabosco conduce quest’azienda, dopo aver iniziato con Gino: capostipite delle vicende enoiche familiari e ancor oggi agronomicamente impegnato. Nel tempo sono sopraggiunti anche Luca, in cantina, e Marta a gestire invece la parte commerciale di una cantina che il fondatore aveva fortemente desiderato all’interno della denominazione del Soave. Sempre artefice di una gamma variegata, fatta di etichette dalla beva immediata così come di vini dalla pronunciata complessità. Fra i secondi questo Slavinus: succoso, morbido, fruttato ed equilibrato ma innervato da toni sapidi e minerali, con rimandi anche alle spezie e agli idrocarburi.
(Fabio Turchetti)
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