Monterotondo, piccola realtà artigianale condotta da Saverio Basagli con alla moglie Fabiana, è la classica azienda familiare che forma l’ossatura del mosaico enoico del Chianti Classico, ma, sostanzialmente, dell’intero Bel Paese enoico, mettendo insieme l’esperienza sul campo, la tradizione e un pizzico di fantasia. 3 gli ettari a vigneto che si trovano nella sottozona di Gaiole in Chianti, nel lembo più orientale che guarda verso la provincia di Arezzo, ad un’altezza di 500 metri. In cantina le operazioni sono quelle tradizionali e gli affinamenti avvengono in legno grande. Piccola concessione alla fantasia di cui sopra, una sperimentazione sulle macerazioni lunghe sulle bucce che caratterizzano anche il vino oggetto del nostro assaggio. Si tratta di una pratica che sta prendendo sempre più spazio tra i produttori del Chianti Classico e che rende il Sangiovese di altura, come in questo caso, più espressivo e complesso. Ecco allora il Vigna Vaggiolata 2018 che, benché da campione di botte, sa esprimere un fruttato fragrante e note di pietra focaia ben centrate, ad anticipare una bocca dallo sviluppo dinamico, succoso e saporito.
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