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LA GRIFFE

Pieropan, Doc Soave Classico Calvarino 2015

Vendemmia: 2015
Uvaggio: Garganega
Bottiglie prodotte: 55.000
Prezzo allo scaffale: € 14,50
Proprietà: Famiglia Pieropan
Enologo: Dario Pieropan
Territorio: Soave

Dici bianco italiano e in molti pensano a vinelli freschi, da consumarsi entro l’anno dalla vendemmia, con ristoratori sempre più “enopedofili” che reclamano nuove annate già a partire da gennaio, Meno male, però, che esiste un bel numero di etichette che riescono a sfidare il tempo e collocarsi tra le migliori espressioni mondiali in materia. Tra i vini “sicuri”, in questo senso, il Calvarino di Pieropan è tra i primi da citare. Proviene dall’omonimo vigneto (appartenete alla famiglia dai primi del Novecento), situato nel cuore della zona classica del Soave. I terreni sono ricchi di argilla e tufi basaltici, mentre il nome del Cru rimanda a “piccolo calvario”, per la difficoltà di lavorazione e il percorso tortuoso da compiere per raggiungere l’appezzamento. Pieropan è un tutt’uno col genius loci, anzi, forza propulsiva e motore stesso del territorio, prima di altri in grado di percepirne i tratti più reconditi ed esaltarne la bellezza e le caratteristiche che poi confluiscono nei vini, a partire dalla valorizzazione dei Cru: dalle colline di Pigno, Palestrello e La Santa ai possedimenti storici di famiglia, Calvario, appunto, e La Rocca, certamente non da meno, tanto che spesso è molto difficile decidere chi sia il migliore. Una trasposizione liquida del terroir, quindi, quasi a rapirne i caratteri e traslarli in bottiglia. Il Soave Calvarino rappresenta tutto questo e non solo. Presentato per la prima volta nel 1971, la versione 2013, oggetto del nostro assaggio, è stilisticamente inappuntabile e riconoscibile, offrendo sempre una notevole e definita espressività aromatica, con la componente floreale in primo piano. In bocca, il vino sa essere raffinato ed è dotato di sorso elegante, incisivo e profondo, con un finale particolarmente sapido e rinfrescante. Pieropan resta sicuramente uno dei primi nomi, forse il primo, che vengono in mente quando si parla di Soave e una delle prime realtà produttive a vocazione bianchista del panorama enologico italiano. Dai 70 ettari di vigneto oggi si sfiorano le 600.000 bottiglie prodotte all’anno e tra queste ci sono con grande continuità qualitativa alcuni fra i bianchi più longevi e complessi d’Italia, capaci di stare con i migliori della propria tipologia. Leonildo Pieropan, scomparso recentemente, è stato pioniere e al tempo stesso custode delle tradizioni, viticoltore e ambasciatore, grazie al suo lavoro il Soave è diventato un vino non banale. Accanto a lui la moglie Teresa e i figli Dario e Andrea, che oggi tengono in mano le redini aziendali e onorano questa grande eredità.

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TAG: PIEROPAN, SOAVE

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