Da Cascina Ornato, La Serra e Briccolina di Serralunga d'Alba, da Gustava e Garretti di Grinzane Cavour, da Roncaglie a La Morra, da Ravera a Novello e da Mosconi di Monforte d'Alba: è da qui che arrivano le uve che compongono il Barolo Pio di Pio Cesare, cui la famiglia Boffa Pio ha dato un nome dal 2017 per non sentirlo più chiamare “Barolo a**ata”. Era un punto fermissimo di Pio Boffa, scomparso 2 anni fa ormai, che conosceva il pregio di quella bottiglia e non voleva sminuirla. Ed eccolo qui il Barolo Pio 2019, vino austero e severo, ma così didattico: ciliegie, fiori appassiti, note terrose di sottobosco e speziate, di imprimono testarde sulla lingua, con sapidità e freschezza pepata.
(ns)
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