Al Carnasciale non c’è più solo il Caberlot, il grande vino della casa, originalissimo sia nella base ampelografia che nella realizzazione, ma anche un second vin. Omonino del podere che lo produce, non un ripiego ma un vino a sé, figlio di una realtà estremamente affascinante, frutto dell’impegno e delle idee avveniristiche di Wolf Rogosky e della moglie Bettina (capace di caricarsi l’impresa sulle spalle alla prematura scomparsa del marito). Il Carnasciale è un vino che segue lo schema aromatico del fratello maggiore: note di piccoli frutti neri, sfumatura vegetale che vira rapidamente, specie con qualche anno di affinamento in bottiglia, su complessi cenni balsamici e pirici.
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