Poggio di Sotto - l'azienda di proprietà del maremmano d'origine, ma più che meritatamente ilcinese d'adozione Piero Palmucci - nasce nel 1989 e conta attualmente su 12 ettari vitati, per una produzione complessiva di circa 25mila bottiglie. Un percorso relativamente breve quello compiuto da questa realtà, ma alla resa dei fatti in linea con la tradizione e la storia più intima del Brunello, costruito su un'idea di purezza, rispetto, sobrietà e raffinatezza. Ecco allora vini austeri ed essenziali, talvolta difficili, ma stilisticamente definiti e per nulla propensi a concedersi alle mode enologiche, a partire dalla scelta dei consigli di Giulio Gambelli. Dallo studio delle correnti d'aria, all'umidità assistita della bottaia, dal nastro di cernita delle uve, all'attenzione alla giusta fittezza delle viti, Poggio di Sotto si muove fra arcaismi e misurata tecnologia. Il Brunello 1996, a parte qualche asciuttezza olfattiva e un apporto calorico deciso, evidenzia una finezza superiore, soprattutto al gusto, dove il vino esprime un carattere salato e terroso di grande fascino.
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