Un piede in Soave, tra Monte Grande e il Bisson, e uno (come molti qui) in Valpolicella per Graziano Prà, in pista e in vigna dagli anni ‘80, terzo del suo cognome a curar pergole e filari. “One man band”, animo ostinatamente contadino, vista chiara su stimmate e approdo dei suoi vini, ha pensato lo Staforte come teste verace del suo terroir (vulcanico, 200 metri circa a Monteforte) e della Garganega in purezza. Lo fermenta e alleva (con batonage) in acciaio per sei mesi, poi vetro e pazienza, quanta serve per secondare profumi netti e intensi (fiori, frutta bianca, camomilla) e una struttura parlante, tesa e densa insieme. Il 2016 ne è un esempio davvero appetitoso.
(Antonio Paolini)
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